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2 gen 2010

CROAZIA : UN PARADISO PER I TURISTI…..CARCERE E MORTE PER CANI E GATTI




Testo del volantino promosso dal gruppo UN MONDO SBAGLIATO


Ogni anno in Croazia vengono soppressi migliaia di cani e gatti,  la scusa nell’indifferenza totale della gente e` quella del problema del randagismo.
I cani vengono catturati, detenuti per due mesi e poi soppressi, il tutto in cliniche veterinarie private (šinteraji) convenzionate con i diversi comuni mentre i gatti vengono avvelenati per strada o soppressi subito dopo la cattura. Le soppressioni di cani e gatti sono regolamentate dalla legge croata per la protezione degli animali del 2007.Questa legge affida la gestione della «problematica» del randagismo ai comuni prevedendo due opzioni: il mantenimento dei cani in strutture simili a canili o la soppressione dopo due mesi di reclusione negli šinteraji (canili sanitari). Ovviamente tutti i comuni hanno scelto l’alternativa della soppressione, piu` vantaggiosa per le cliniche veterinarie convenzionate e per le amministrazioni pubbliche amiche.
In Croazia come in altri stati la problematica del randagismo e` fittizia e probabilmente funzionale per redistribuire denaro pubblico con le solite tecniche pseudomafiose degli appalti pubblici (cosa che avviene certamente anche in Italia).
Le soppressioni sono convenienti agli amministratori pubblici e alle cliniche veterinarie che gestiscono i canili sanitari. I comuni sopprimendo i cani e i gatti  non devono costruire strutture per accogliere gli animali  senza una famiglia, magari applicando delle serie politiche di fronte alle problematiche degli animali abbandonati o vaganti, mentre per le cliniche veterinarie convenzionate questo significa molto denaro senza nessuna spesa. In molti casi sono situazioni di clientelismo a determinare il rapportro tra amministratori pubblici e cliniche private.
Queste cliniche carcere sono pagate per la cattura dei cani, per il loro mantenimento (in un piccolissimo box con giusto il cibo necessario alla sopravvivenza) per i successivi due mesi e poi per la soppressione. In media le cliniche veterinarie ricevono dai Comuni circa 4 euro al giorno per recluso. Inoltre se il legittimo proprietario reclama il cane catturato e in attessa di soppressione deve pagare il mantenimento e una multa molto alta, altri soldi per i veterinari, mentre se e` un privato o un’associazione a chiedere il cane per adottarlo questi devono fare i vacini a loro spese all’interno della stessa clinica per avere l’animale. Questo fa si che le cliniche veterinarie convenzionate abbiano tutto l’interesse a catturare, detenere e sopprimere il maggior numero di cani anche se risulta evidente che quei cani abbiano gia` una famiglia e magari si siano smarriti o sono lasciati liberi di girare durante la giornata.
Nessuno dei cani detenuti viene sterilizzato, vacinato o microchippato se non a spese di chi vuole salvarli adottandoli.
ŠINTERAJ : I canili sanitari sono dei veri e propri lager ,costituiti da piccole celle una accanto all’altra pulite e spoglie , tutto e` fretto e regolare in modo daannulare la vita dei reclusi, rendendoli  degli oggetti, dei numeri di cui si deve sapere solo la data di cattura e  di soppressione.
Non c’e` nessuna certezza per chi vi e` recluso tranne la totale arbitrarieta` dei carcerieri.
L’ unica legge che vige all’interno  del  canile sanitario e` quella del profitto, un cane resta in vita fino allo scadere dei due mesi perche´ durante questo periodo i comuni pagano un mantenimento giornaliero per gli animali, spropositato confronto le condizioni in cui vivono gli incarcerati. Dopo due mesi i cani non producono piu` profitto e percio` devono essere eliminati, sostituiti.
L’unico modo per opporsi e` quello diretto andando in queste cliniche e adottando i cani, prendendoli magari per poi cercargli una casa definitiva, questo lo stiamo gia` facendo, questa e` la strada piu` veloce ma a lungo rischia di diventare insostenibile.
Si deve colpire alla base il problema colpendo il sistema al cuore, gli interessi economici.
Le soppressioni sono finanziate dai comuni, comuni che spesso traggono i maggiori profitti dal turismo specie nella zona dell’Istria e della Dalmazia.
Questi comuni sono molto attenti a propagandare all’estero un’immagine basata sull’accoglienza, la tranquillita` e la serenita` percio` hanno tutto l’interesse a tener nascoste le soppressioni dei cani che sporcherebbero di sangue la loro immagine internazionale.
Non crediamo  nella sensibilita` degli amministratori pubblici, non lanciamo una petizione rivolta a qualche politico invocando ragionevolezza e umanita`, ma minacciamo di colpire gli interessi di chi finazia le soppressioni, i proffitti!
Invitiamo tutti, singoli e collettivi a unirsi in un boicottaggio del turismo verso la Croazia fino alla fine delle sopressioni.
FAI  SENTIRE LA TUA VOCE!
Alcuni  indirizzi e-mail e numeri di telefono dell’ambasciata e dei consolati croati in Italia a cui possiamo dimostrare cortesemente il nostro disgusto difronte alla politica delle sopressioni di cani e gatti in Croazia.
Ambasciata

Tel. 0039-06-363.076.50
0039-06-363.073.00
Ambasciata: 0039-06-363.046.30
Consolato
Tel. 0039-02-805.17.72

Alcuni dei comuni che finanziano le soppressioni
Umago tel. 00385/52/702-953
Parenzo tel. 00385/52/432-003
Fiume tel. 00385/51/209-333
Pola tel. 00385/52/222-990
e-mail: boris.miletic@pula.hr
L’OBBIETTIVO La mobilitazione internazionale contro lo stato croato in cui rientra questo appuntamento vuole squarciare quel teatrino di carta, quell’immagine da cartolina dietro alla quale si celano sbarre e morte. Crediamo che un forte boicottaggio del turismo in Croazia potrebbe portare a drastici cambiamenti in breve tempo salvando milioni di cani e gatti.
A dimostrazione della fragilita` del sistema che si regge sulla menzogna e la disinformazione ci sono le dichiarazioni di politici e veterinari consapevoli della cattiva pubblicita` delle soppressioni che negano che queste stiano avvenendo nei loro comuni, sotto il loro mandato o scaricano la colpa ad altre istituzioni, in realta` tutti sanno che in tutti i comuni avvengono o si finanziano le soppressioni. Due esempi fra molti. Il sindaco di Umago, nota citta` turistica istriana nega che i cani siano soppressi, mentre allo stesso tempo divulga una gara d’appalto per cercare cliniche veterinarie che sopprimano i cani a un minor prezzo. Altro esempio e` quello di Dubrovnik, citta` turistica della Dalmazia dove dovevano/devono (non si capisce) essere soppressi 200 cani e dove il sindaco continua a giustificarsi dicendo che questa e` la legge nazionale mentre il governo nazionale da tutta la responsabilita` al sindaco della citta`. Come unica alternativa al massacro croatoproponiamo la realizzazione di diversi piccoli rifugi a livello locale autogestiti da volontari in cui i soldi pubblici entrino solo sottoforma di cibo, sterilizzazioni e vacinazioni. Siamo assolutamente contrari alla realizzazione di grandi canili regionali, non chiediamo di passare dalla pena di morte all’ergastolo per i cani.
Per ulteriori informazioni :        www.unmondosbagliato.wordpress.comunmondosbagliato@libero.it

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